Tra pareti di tela, oltre ad essere un verso di una poesia, fa riferimento a molti aspetti.
Il nomadismo e quindi il viaggio, l’esperienza che non ci permette di essere gli stessi. E poi il viaggio della vita, concepito come continuo cammino in cui tutto muta, contraddistinto da una
precarietà che è la caratteristica principale della vita stessa. Precarietà come condizione di ciò
che è soggetto a venir meno, di cui si comprende la preziosità. Perciò è una precarietà che si teme, ma che ci fa muovere.
Tra pareti di tela fa anche riferimento alla possibilità di una casa che non sia costrittiva, priva di mura di cemento, ma che abbia dei confini attraverso i quali passi almeno l’aria e non ci sia una totale seprarazione tra dentro e fuori.
La tela è inoltre qualcosa che implica una trama, un progetto, una volontà di costruzione e rimanda ad una delle arti squisitamente femminili: la tessitura.
Il libro è composto da due raccolte: Poesie da mangiare e Cose minime.
E’ stato presentato alla Libreria Feltrinelli di Pavia il 17 Novembre 2014.
Altre poesie dell’autrice
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